Nove lune e mezza: la maternità ha tante facce

Nove lune e mezza

Cambiare pannolini, allattare, twittare, chattare e mille altre cose, tutto in un’unica giornata… Nove lune e mezza è il film che racconta la maternità, anche quella più inusuale.

La scorsa settimana  vi ho chiesto sui Social cos’è la maternità.
Avete risposto in tantissime, di cuore, di pancia e alcune scrivendo cose davvero buffe, come Pamela, che ha scritto “Occhiaie 🐼” o Angela “Tanto sonno in arretrato 🎈”. Grandi verità, ragazze!

Lisa ha scritto “Un nuovo capitolo della propria vita perché ti trasforma in ogni senso mettendoti davanti a te stessa, con tutti i tuoi limiti e le tue potenzialità, senza più filtri o scuse” e Cristina  “La perfezione: fatta di mille imperfezioni e dubbi, che però ogni sera si sciolgono nell’ abbraccio di quei corpicini che riposano beati.”

Pensieri che ci accomunano tutte anche se, lo sappiamo bene, nessuna maternità è uguale ad un’altra.

Qualunque sia la nostra storia di madre, che il bambino che sognavamo sia arrivato subito o che la cicogna ci abbia messo un po’ a trovare casa nostra, che i figli siano arrivati quando avevamo 20,  30 0 40 anni, che fossimo sposate o no, che con il nostro compagno ci conoscessimo appena o stessimo insieme da una vita, la maternità, in genere, è una storia a due: una coppia e poi una coppia speciale, una mamma e il bimbo che porta dentro di sé.

Fabiana ha scritto: “Ti posso dire cos’è per chi è in attesa che si avveri. È sentire con ogni tuo nervo una cosa misteriosa che non ha forma, di cui non hai esperienza ma senti che non ne puoi fare a meno per essere completa. Più passa il tempo e più cresce, allora affronti cose che mai avresti pensato, e più la cerchi e più il momento in cui lo senti muoversi dentro di te, come in questo momento, diventa la felicità che non avevi mai provato.”
A me ha toccato il cuore.

Ci sono cicogne un po’ pigre o che per qualche brutto scherzo del destino, non riescono a volare.
Cicogne che hanno bisogno di un aiuto per spiccare il volo. E ci sono maternità particolari, a cui difficilmente pensiamo se non è capitato di viverle a noi a o qualcuno che abbiamo vicino.

La scorsa settimana sono stata all’anteprima di “Nove lune e mezza”, che è nelle sale cinematografiche dal 12 ottobre. Una commedia italiana che racconta una storia difficile e dolce, fatta di incontri e di scontri, in cui si parla di coppia, di genitori, di sorellanza, di una maternità tanto attesa e, soprattutto, di generosità.
Si ride, ma ci si riflette su anche parecchio. Eccovi una piccola anteprima, che in rete è diventata virale. Pronte a ridere?

Primipara attempata nella vita la regista e protagonista Tina – Michela Andreozzi, ma anche Livia – Claudia Gerini, musicista bohémienne a cui l’idea di un figlio non sfiora minimamente, nonostante i 40 anni, fino a che non si trova ad affrontare una maternità surrogata per rendere mamma la sorella Tina a cui un fibroma impedisce la maternità.
E poi c’è un’altra maternità surrogata, quella che ha permesso all’amico ginecologo Nicola (Stefano Fresi) ed al marito Manfredi (Massimiliano Vado) di avere due splendidi figli.

Un film semplice, ma brillante, che ci fa affrontare con il sorriso paure, turbamenti, incomprensioni, alti e bassi umorali e ormonali e dinamiche di coppia in evoluzione.
Insomma, un po’ le nostre vite, perché, nonostante nel film si parli di maternità particolari, chi di noi non è mamma a modo suo?

Nove lune e mezza film banner


Post in collaborazione con Visionfilmdistribution.

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