Perché Maleficent è la Rosaspina del terzo millennio

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Voglio darvi una notizia che vi solleverà: la Bella Addormentata dorme sì ma non è svanita per niente. Insomma, il ruolo le impone di addormentarsi ad ogni schioccar di dita di Maleficent, ma la ragazza per il resto del tempo non è affatto tonta. I principi in compenso …

 

Ieri sono stata a vedere Maleficent con due aspiranti principesse di quattro e cinque anni. Nessuna delle due è rimasta particolarmente turbata da draghi e alberi parlanti (Cos è abituata ai miei orrori botanici, sarà per quello), i principi non li han neanche notati, mentre si sono lungamente interrogate sul fatto che Malefica, pur vestendo di vinile e avendo l’aria di una strega mangiauomini (per loro in senso stretto, per me in senso lato), in realtà abbia un cuore, finisca vittima del primo sedicente amoroso e alla fine si riveli tutt’altro che malefica.
Sovvertite le regole classiche in questa Bella Addormentata nel Bosco, Aurora e Malefica sono davvero una principessa e una fata del terzo millennio.
La prima nonostante le tre babysitter-fate che in tre non ne fanno una, svezzata a ravanelli e carote (intere e neanche tanto pulite, altro che bio e cotto al vapore) cresce radiosa e contenta e, benché sia una ragazza di campagna, si muove altrettanto bene nella radura e nel bosco come nel castello, parla coi funghi e con i cavalieri, insomma è una ragazza di mondo.
La seconda invecchia benissimo, a 40 anni (perché su per giù doveva avere quell’età quando Aurora ne ha 16) ha la stessa faccia che aveva a 20, sfoggia un pantalone-seconda-pelle che fa mandare a nascondersi Catwoman e in più governa da sola un regno e lo fa muovendosi con un mezzo assolutamente ecologico, più del car sharing, delle enormi elegantissime ali. Ok, è Angelina Jolie, ma è comunque di conforto.
E i principi? Il primo, dal cui nobile gesto (buttar via un anello di ferro perché il ferro brucia le fate e non potrebbe quindi stringer la mano di Malefica) la nostra eroina resta completamente brasata, è un meschino arrampicatore sociale, in gioventù neanche un gran figo, ma che sa come circuire Malefica. Che fa? La fa innamorare e poi la fa bere. Dai Grimm, questa trovata è vecchia come il mondo! Pozioni, gin tonic o “nek nomination”, è sempre quella.
Tradita da un parvenu che l’ha imbrogliata raccontandole la storia del bacio del vero amore, Malefica si scatena. E vorrei anche vedere…
E il re in tutto questo? Anche lui un pirla niente male! Molla regno, figlia e corona nelle mani di questo seduttore da quattro soldi.
Il maleficio, ben gli sta, non è che che Aurora sua figlia si punga il dito etc etc, ma che finisca con il voler molto più bene a Malefica che a lui, infischiandosene anche del principe azzurro (figlio di un amico del padre, peraltro, il che non depone a suo favore).
Quindi altro che farsi svegliare da un bacio! Dopo lo schiocco questa non sbatte neanche le palpebre, tant’è che il sedicente principe azzurro poco convincente viene buttato fuori dalle tre fate. E’ l’amore di Malefica, per cui Aurora è, con tutta evidenza, la figlia che lei non ha potuto avere, a risvegliarla.
I Grimm ci vedevano lungo e forse è il caso di rileggersi le loro favole così com’erano pre Walt Disney, quando le aspiranti principesse si tagliavano un dito pur di infilare la scarpetta per avere un posto di Amministratore Delegato, anziché passar il tempo a sospirare aspettando l’arrivo di un destriero con quattro scarichi come Pretty Woman.
A proposito, lo sapete che in titolo corretto in realtà, nella versione francese della favola fattane da Perrault è  La bella nel bosco addormentato? E noi che siam  cresciute pensando che l’addormentata fosse lei e che a salvarla sarebbe arrivato un principe.

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